Entro il 2030, + 78,5% divorzi nel mondo

Un futuro con più single, coppie non tradizionali e figli unici. Entro il 2030 le separazioni nel mondo aumenteranno del 78,5%, e ci saranno sempre meno bambini, anche nei paesi in via di sviluppo. Secondo le stime di Euromonitor Intenational, la global market research company, entro il 2030 la maggior parte delle famiglie avrà solo un figlio. Nelle nazioni più ricche si assisterà infatti a una diminuzione del numero di figli per famiglia pari al 26,5%, e nei paesi in via di sviluppo del 33,8%. Inoltre, i genitori single cresceranno a ritmi tre volte superiori rispetto a quelli che vivono insieme, e i flussi migratori in entrata compenseranno la carenza di giovani solo in alcuni paesi.

Una trasformazione della società in atto dal 2000

La trasformazione della società è in atto già dal 2000, e oggi le famiglie sono formate sempre più da coppie non sposate, adulti dello stesso sesso, genitori single, o conviventi non sposati e senza figli. La definizione di famiglia tradizionale, composta da madre, padre e figli, si sta trasformando rapidamente, ma i governi sono lenti a percepire questo cambiamento.

Secondo gli analisti di Euromonitor, l’incremento dei divorzi sembra dipendere da alcuni elementi, fra i quali una maggiore indipendenza economica da parte delle donne. Inoltre, spesso i divorziati che si risposano si separano una seconda volta, e anche i figli dei divorziati sono più propensi a separarsi, riporta Ansa.

Meno figli significa invecchiamento della popolazione e più elevati costi per i governi

“Il calo delle nascite dipende da molti fattori, i principali sono la diminuzione del tasso di fertilità, l’evidente incremento dei divorzi, il declino delle famiglie multi-generazionali e il caro-vita”, si legge nel report dell’agenzia londinese. Meno figli però significa invecchiamento della popolazione, con sempre più elevati costi per i governi, mancanza di fondi per pensioni e sicurezza sociale, rallentamento della crescita economica e una sempre più accentuata carenza di giovani lavoratori.

I paesi con elevati flussi di migrazione in entrata, come il Regno Unito, o in quelli con ancora tassi di fertilità elevata, come l’Arabia Saudita, per ora possono compensare il cambiamento, mentre il Giappone è il primo paese che gli analisti definiscono una “bomba a orologeria demografica”.

Case sempre più piccole e mobili pieghevoli

Con il calo della natalità, l’aumento dei single e delle coppie senza figli, molte abitudini sono destinate a cambiare. Fra queste la misura delle dimensioni delle case, che nei prossimi anni presumibilmente subirà una riduzione, con l’arrivo sul mercato immobiliare di nuove soluzioni abitative. Il mercato immobiliare cinese, brasiliano e inglese, sta già studiando nuove soluzioni abitative modulari, come ad esempio, silos, container o micro-appartamenti. E mini case, con spazi ristretti, ma più economiche, sono già diffuse a Londra, Tokyo e Beijing.

Si tratta di una richiesta di nuove forme di alloggi destinata a crescere rapidamente in tutte le grandi città. Di conseguenza, anche il mercato dei beni domestici subirà una trasformazione radicale, con la diffusione di mini-elettrodomestici, mobili più piatti, impilabili o pieghevoli.