Benefit aziendali, importanti (quasi) come lo stipendio

Quali sono i benefit più richiesti dai lavoratori? Dando ormai per assodato, come avviene ormai da qualche anno, che il solo stipendio abbia perso la centralità assoluta nella scelta di entrare o rimanere in un’azienda, è interessante scoprire come i dipendenti vivano tutti gli “extra” collegati al loro lavoro. I cosiddetti benefit che sanno dare valore al dipendente e fidelizzarlo nei confronti dell’azienda per cui lavora. Ta i “vantaggi” preferiti ci sono infatti la possibilità di formazione, la possibilità di carriera interna nonché la presenza di concreti benefici per i lavoratori. In particolare, nel 2022 i lavoratori sono particolarmente sensibili alla possibilità di poter continuare a lavorare in regime di smart working, alternando lavoro in presenza e lavoro da remoto.

“Durante la pandemia abbiamo conosciuto i vantaggi del lavoro agile, e sono molti i professionisti che compiono la scelta della migliore azienda i cui lavorare anche in base a questo fattore”, spiega Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera.

Cresce l’attenzione ai benefit

“Noi head hunter abbiamo notato un progressivo aumentare dell’attenzione nei confronti dei benefit, la cui presenza rende molto più appetibile un posto di lavoro agli occhi dei candidati. E non stupisce quindi che sempre più aziende stiano raddoppiando l’impegno verso il welfare, per migliorare l’employer branding come peraltro la talent retention”, precisa ancora Carola Adami.

I lavoratori si aspettano un ampliamento dei programmi 

La maggior parte dei lavoratori attende un prossimo ampliamento del programma di benefit in azienda, secondo alla società di consulenza americana Forrester, per cui la pensa così il 79% dei dipendenti. Guardando ai dati di un ricerca condotta da Harris Interactive per Sodexo Benefits & Rewards Services Italia, sul podio dei benefit si trovano i premi immediati, indicati dal 36% degli intervistati, seguiti dai buoni pasto per il 30%, e dai bonus a lungo termine per il 24%, che superano di poco l’assicurazione medica (23%) e la mensa aziendale (23%).
“Offrire una nutrita gamma di benefit ai propri dipendenti è una scelta vantaggiosa per qualsiasi tipo di azienda. Così si rende  più facile sia l’attrazione di nuovi talenti da assumere, sia la riduzione del tasso di turn over, per mantenere in azienda conoscenze e competenze”, conclude la Adami. Difatti come ha svelato un’indagine Censis ben l’82,3%, dei lavoratori italiani è convinto di “meritare di più” a livello lavorativo.