Parchi divertimento italiani: un business dal futuro green 

Secondo i dati SIAE nel 2022 il settore dei Parchi divertimento italiani ha generato un giro d’affari di 1 miliardo di euro, tra biglietteria (+75% sul 2021), attività di ristorazione e merchandising. Cifra che sale a 2 miliardi di euro considerando l’indotto esterno (hotel, centri commerciali e altri servizi).
È il miglior risultato dell’ultimo quinquennio, superiore anche ai numeri pre-pandemia (+10,9% sul 2019).
“La sfida di oggi, però, è trasformare questa proattività in una vera e propria strategia progettuale, affinché la sostenibilità diventi fattore stesso di crescita per i parchi di domani – commenta Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani durante la 22° edizione dei Parksmania Awards -. Un elemento imprescindibile per garantire un’offerta di tempo libero di qualità alle generazioni future”.

“Tra i primi a promuovere una vera e propria cultura della sostenibilità”

Per i Parchi Permanenti italiani emerge quindi la necessità di progettare un futuro green. E definire le linee guida per lo sviluppo sostenibile di un comparto composto da circa 230 aziende, tra parchi tematici, faunistici, avventura e acquatici, che assicura 30.000 posti di lavoro, tra fissi e stagionali, 60.000 considerando l’indotto.
“I parchi divertimento vengono considerati energivori –  aggiunge Crisanti -, ma in realtà lavorano da anni per ridurre il loro fabbisogno energetico e sono stati tra le prime aziende in Italia a promuovere una vera e propria cultura della sostenibilità, sensibilizzando anche il pubblico: dalla riduzione dei consumi di plastica alle pratiche virtuose basate sul riciclo e sulla circolarità, fino all’impiego di energia da fonti rinnovabili”.

Ingressi: +72%, Veneto in testa

Sul fronte dei visitatori, SIAE certifica per il 2022 18.463.628 ingressi, +72% sul 2021, anche se in lieve flessione (-5%) sul 2019, anno che aveva segnato il record storico.
Al dato SIAE vanno aggiunte le presenze relative a omaggi e operazioni promozionali, per un totale stimato di circa 20 milioni di visitatori.
A livello regionale, il primo gradino del podio è saldamente in mano al Veneto, che ospita la maggiore concentrazione di parchi divertimento, seguito da Emilia Romagna, Lombardia e Lazio.
Quanto alla stagionalità, i mesi estivi si confermano dominanti, seguiti da aprile e ottobre, caratterizzati da un ottimo tasso di affluenza nonostante il numero di parchi aperti sia inferiore.

Il trend prosegue anche nei primi 9 mesi del 2023

Il trend descritto dai dati SIAE prosegue anche nei primi 3 trimestri 2023, complici i 120 milioni di euro investiti da inizio anno in nuove attrazioni, spettacoli e ampliamenti.
La stima è di chiudere al 31 dicembre con un incremento del giro d’affari compreso tra l’8% e il 10%, arrivando a quota 22 milioni di visitatori italiani e 1,7 milioni di stranieri. 
Nel prossimo triennio sono previsti investimenti per circa 450 milioni di euro, che oltre a migliorare la competitività dei parchi italiani sul mercato internazionale, avranno immediate ricadute positive su indotto e occupazione, migliorando anche l’attrattività turistica dei territori di riferimento.