Sanità digitale: in Italia vale 1,8 miliardi di euro

La spesa per la Sanità digitale in Italia nel 2022 vale 1,8 miliardi di euro, +7% rispetto al 2021. La maggior parte delle aziende sanitarie ha intenzione di investire in Cybersecurity, Cartella Clinica Elettronica e nell’integrazione con sistemi regionali o nazionali. E se rallenta la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico, aumenta la richiesta di nuovi prodotti e servizi basati sul digitale in ambito sanitario. Alcune tecnologie a supporto del paziente a domicilio sono già abbastanza diffuse, come app per la salute o dispositivi indossabili per monitorare i parametri clinici, e quelle più innovative destano la curiosità dei pazienti.
Tra i medici però emerge preoccupazione sul possibile utilizzo inappropriato da parte dei cittadini dell’Intelligenza artificiale. Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico

Dalla rilevazione svolta in collaborazione con Doxa Pharma, emerge che nel 2023 il 35% dei cittadini ha fatto almeno un accesso al FSE (33% nel 2022) e la maggior parte (53%) afferma di averlo usato solo per le funzionalità legate all’emergenza Covid (consultazione del Green Pass, dei certificati vaccinali, ecc.). Anche nell’uso del Fascicolo si riscontra una situazione di stabilità, con il 57% che afferma di averlo utilizzato (54% del 2022), soprattutto per l’accesso a referti e ricette elettroniche.
Tra i servizi più interessanti per il futuro, la possibilità di visualizzare l’andamento dei propri parametri clinici (67%) e consultare informazioni specifiche sulla propria patologia (65%).

La Telemedicina

La maggior parte dei medici utilizza e-mail e WhatsApp per comunicare con i pazienti. Tuttavia, app o piattaforme di comunicazione dedicate all’uso sanitario sono sempre più considerate un’alternativa valida dai professionisti sanitari (33% medici specialisti, 38% medici di Medicina Generale, 40% infermieri), come emerge dalle rilevazioni svolte in collaborazione con AMD, AME, PKE e SIMFER, FIMMG, e FNOPI. Quanto alla Telemedicina, dopo la flessione riscontrata nel periodo successivo alla pandemia, sta vivendo una nuova ripresa. Il 39% dei medici specialisti e il 41% dei medici di Medicina Generale afferma di aver utilizzato servizi di Televisita, e rispettivamente il 30% e il 39%, ha fatto ricorso al Telemonitoraggio. 

Cartella Clinica Elettronica e AI

Lo sviluppo della Cartella Clinica Elettronica si conferma una priorità per le strutture sanitarie (75%): il 42% afferma di averne una attiva in tutti i reparti, mentre nel 23% dei casi solo parzialmente, e solo la metà dei medici specialisti la utilizza.
Le funzionalità più diffuse sono anamnesi e inquadramento clinico, e gestione e visualizzazione delle informazioni di riepilogo sul paziente, mentre ancora poco diffuse quelle più avanzate, legate al supporto decisionale. Tra le applicazioni di AI più diffuse, e più utilizzate dai medici specialisti, emergono invece le soluzioni per analizzare immagini e segnali a fini diagnostici o di trattamento.
Considerate come le più promettenti per il futuro (60%), il 29% delle strutture sanitarie ha già avviato le prime sperimentazioni in questa direzione.